Cuccioli, Maurizio De Giovanni

Titolo: Cuccioli per i Bastardi di Pizzofalcone
Autore: Maurizio de Giovanni
Pubblicazione: Torino : Einaudi, 2015
Pagine: 318

Una neonata viene abbandonata nei pressi del Commissariato. 
Sua madre, ucraina, viene trovata senza vita in un appartamento di lusso che aveva preso in affitto. 
Una serie di cani e gatti di piccoli taglia stanno spaerndo in città, e la cosa sembra legata alla presenza di un circo di passaggio.
  
Ultima puntata (per ora) della serie dell'ispettore Lojacono.
Un po' mi dispiace, perchè, si sa, le serie sono fatte apposta per creare dipendenza.  
La curiosità di sapere cosa succederà ai personaggi è forte, anche se finalmente, rispetto all'ultimo volume uscito, qualche piega le cose la stanno prendendo.
La squadra si sta affiatando e ognuno dei poliziotti che fa parte del commissariato comincia davvero a credere di far parte di un gruppo.
Ognuno porta con sè una storia, originale e diversa, che si trascina un mondo, un background di educazione, estrazione sociale, sensibilità. Niente di tutto questo è lasciato al caso. De Giovanni costruisce personalità molto coerenti. 
Mentre leggevo mi sono accorta che la maggior parte del piacere mi veniva dalle continue descrizioni della mia città. Napoli non è mai nominata, ma non ce n' è bisogno, per me che ci sono cresciuta. Sembra di passeggiarci virtualmente in ogni pagina del libro. Perfino il nome della discoteca del Vomero, il Blue Moon, mi ha fatto tornare in mente tutte le feste di 18 anni del mio passato partenopeo.
Si cammina insieme ai protagonisti, si riconoscono i personaggi della città, sempre trattati con rispetto, mai sbeffeggiati, mai ridotti a macchiette. Dimenticate la pizza, il sole e il mandolino. O meglio, c'è anche quello: c'è la buona cucina, il sole, la musica, ma De Giovanni dà a Napoli lo spessore che merita: la sua apertura mentale, la sua torellanza, la sua ospitalità, il suo senso di famiglia. 
L'ultima volta che ho recensito De Giovanni, mi sono lamentata degli intermezzi un po' retorici; questa volta invece la piega degli intermezzi è più poetica, e quindi più piacevole. Bellissimo quello dedicato alla domenica sera, troppo lungo da riportare, purtroppo, ma davvero meritevole.



Questo post partecipa alla Reading Challenge LGS come Libro che fa parte di una serie (secondo giro) e al Venerdì del Libro di Homemademama.

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