Cantastorie

In casa Bratter a tavola si usa raccontare storie. Il più delle volte improvisate, più raramente si leggono.
Non si fa, è scritto in tutti i manuali di pedagogia. E le famiglie del Mulino Bianco impallidiscono all'idea.
Ma fatto sta che è stata l'originalissima idea della sottoscritta per incollare Bimba alla sedia, farle finire il piatto, evitando di accendere la televisione.
Le più quotate sono quelle che raccontano la storia dei formati della pasta (pennette, orecchiette, gnocchetti sardi), e che prima o poi troveranno un posticino in questo blog, ma ieri sera Bimba voleva assolutamente che leggessi il libro delle Principesse, quello che le ha regalato mia sorella per Natale. E non c'era verso di smuoverla.
Per fortuna ( in questo caso si può parlare di miracolo natalizio), c'è stato un fatto che l'ha incuriosita di più: un fatto insolito e straordinario. Io ancora non ci credo, ma Paul ha inventato la prima storia della sua vita (credo).
La storia del matrimonio tra un'arancia e un mandarino, e del loro figlio mandarancio.
Vabé il finale del mandarancio che non poteva avere figli magari andava un po' limato (...) ma non è il caso di sottilizzare. Paul ha inventato una storia, e io ho finito il mio piatto in dieci minuti invece che in mezz'ora.

Può darsi che sia il proposito di Paul per l'anno nuovo. Speriamo. Ai posteri l'ardua sentenza.

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